venerdì 18 dicembre 2009

In questo numero…. Iran, Libano, Afghanistan, Pakistan, Israele e Stati Uniti

Iran

Tehran ha annunciato che il suo primo impianto nucleare presso la città di Busher ha passato con successo i test di collaudo e, nei prossimi mesi, dovrebbe iniziare la produzione. La notizia è stata diffusa alla tv iraniana da Ali Akbar Salehi a capo dell' Atomic Energy Organization of Iran (AEOI). Uno dei fatti più inquietanti è che al programma nucleare collaborano esperti russi, per la gravità della notizia riportiamo la citazione: "Everything is being done well, now 2500 Russian experts

are working inside the power plant and Iranians will receive good news about

the facility soon."

Secondo documenti forniti dai servizi segreti di un non meglio paese asiatico e resi noti dalla rivista Time, l'Iran sarebbe già molto vicina a testare il componente finale della bomba atomica.

Dall' Iran ci giunge un'altra notizia bellicosa. E' stata collaudata la nuova versione del missile Sejil-2; il ministro della difesa Ahmad Vahidi ha dichiarato: "E' impossibile che un razzo anti missile lo possa distruggere".

Un rapporto dei servizi segreti americani sostiene inoltre che l'Iran ha raggiunto la capacità di bloccare lo stretto di Hormuz da dove passa molto del petrolio prodotto nell'area.

Christian Science Monitor, commentando la posizione di Obama riguardo all'Iran, sostiene che la corsa agli armamenti degli ayatollah se da un lato è un'evidente rifiuto al dialogo proposto dal presidente americano, allo stesso tempo gli fornisce la forza morale e politica di chiedere sanzioni alla comunità internazionale.

Secondo il generale Petraeus, il presidente iraniano Ahmadinejad è stato, nel corso di questi anni, il migliore ufficiale reclutatore per gli sforzi americani di partner affidabili tra gli stati arabi. "La retorica di Ahmadinejad sta creando un profondo allarme tra gli stati della regione".

Libano

Nonostante la tranquillità della situazione ai confini tra Israele e Libano, Hezbollah continua ad armarsi e a prepararsi alla guerra. Michael Rubin afferma: "All'Amministrazione Obama piacerebbe spostare la Siria nel campo dei paesi arabi moderati, ma vi sono scarse possibilità che Damasco voglia smettere di aiutare le organizzazioni terroristiche. Come l'Iran, la Siria rimane una forza destabilizzante e pericolosa nella regione".


 

Afghanistan

I canadesi stanno facendo sforzi pesanti in Afghanistan e pagano caro questo loro impegno (ben 133 morti dall'inizio del conflitto). Da esperti delle missioni di peace building e seri conoscitori del paese, sollevano qualche dubbio, da annotare con attenzione, sull'efficacia di funzionamento della surge senza un adeguato intervento economico viste le condizioni disastrose in cui versa la vita civile in quel paese martoriato da quasi trenta anni di guerre.


 

Pakistan

David Ignatius afferma che per la prima volta nella storia il Pakistan ha l'occasione di prendere il controllo delle aeree tribali al nord, fino adesso solo nominalmente sotto la sua sovranità. Il commentatore sottolinea con ragione come sia necessaria una grande idea strategica che tenga unite la missione afghana e pakistana. Scartata sembrerebbe l'altra ipotesi, diametralmente opposta, dell'indipendenza e unificazione delle aeree pashtun a cavallo tra i due paesi.


 

USAIn occasione degli incontri di Oslo sull'ambiente, si può dare una scorsa ai documenti americani riguardo il protocollo di Kyoto che sono stati ora pubblicati dall'Archivio di Stato americano e confrontare così le posizioni di Obama con quelle di Clinton del 1997:"un senso di deja vu".

Israele

L'amico Costantino Pistilli ci segnala un video giochi (non vi fate scoraggiare dalla prima videata del sito) divertente per capire un questione seria: cosa significhi per Israele stare sotto la minaccia continua di missili da Gaza e dal Libano.

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