Gentilissimo signor Direttore (si intende Giuliano ferrara),
fermo restando il "complotto massonico-friulano", l'equivoco in cui cade Pierluigi Battista mi pare clamoroso.
Confonde il ditino alzato - nella migliore delle ipotesi - con il quale i soliti democratici rimproverano il popolo quando non la pensa come loro vorrebbero - appunto, non si lascia "illuminare" -, con lo sforzo di chi, a fronte della diversa opinione della maggioranza come nel caso del referendum sull'aborto, cerca di diffondere nel corpo sociale e poi elettorale la propria e alternativa cultura e così far maturare una mentalità nuova.
I primi fondamentalmente disprezzano il responso delle urne - la storia italiana degli ultimi quindici anni è paradigmatica in tal senso - e la "democrazia quantitativa" o "aritmetica", cui oppongono la democrazia dei contenuti, cioé il loro pensiero, che si afferma e corregge i deliberati del popolo attraverso autorità e istituzioni non elettive.
I secondi semplicemente pensano che nessuna maggioranza può legittimare l'uccisione di un innocente, che non si decide a maggioranza il bene e il male, il vero e il falso, il giusto e l'ingiusto, e quindi non cambiano le proprie convinzioni in proposito, ma cercano di farle cambiare alla maggioranza - che così dimostrano di rispettare -, convinti del fatto che la mera imposizione della verità, per quanto tale, socialmente non regge.
E comunque, non c'è paragone tra il diritto alla vita e la verità sulla persona umana e la possibilità di modificare il paesaggio urbano-culturale costruendo minareti (peraltro inessenziali alla libertà di culto). La seconda questione è tipicamente da maggioranza, e quando questa si esprime, un sincero democratico la rispetta. Evidentemente il presidente della Camera - che invece non ha apprezzato la decisone a maggioranza del popolo svizzero di vietare la costruzione a casa propria di minareti, accusandolo di alimentare il fanatismo religioso, cioè di non essere "illuminato" - ancora non si è del tutto liberato delle sue antiche convinzioni fasciste e antidemocratiche.
Cordiali saluti
Giovanni Formicola
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